Ci ha lasciati un altro pezzo importante dell’ufologia italiana.
Dopo la scomparsa di Leandro Trento, contattista pescarese legato a casi clamorosi di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo in Abruzzo, questa volta dobbiamo salutare con rammarico Stefano Breccia.
Ricercatore scrupoloso, uomo onesto ed equilibrato, la cui ineccepibile professionalità non ha mai fatto discutere tanto negativamente l’ambiente ufologico nazionale quanto dovrebbe, visti i contenuti (anzi, egli fece parlare di sè anche oltre confine) l’ingegnere aquilano, da sempre legato ad un’inossidabile passione per l’ufologia, ci ha per fortuna lasciato il suo testamento editoriale che è ancora oggetto di ampie vedute e possibili verifiche, attraverso l’importante saggio a sua firma, intitolato: “Contattismi di Massa” (Nexus Edizioni) pubblicato nel 2007 e tuttora reperibile. In questo controverso testo, si discute in maniera scrupolosa e peculiare ogni singolo dettaglio del caso “Amicizia”, ovvero uno dei più clamorosi e controversi fatti degni di un X-File, capaci di affascinare e interessare chiunque si sia mai trovato a trattare almeno una volta di “dischi volanti”. Potrete approfondirne ampiamente su Internet, dove abbondano i file; idem su You Tube.
La mia testimonianza è legata al ricordo di un disponibile, anche se assai discreto personaggio che ebbi modo di incontrare varie volte: nell’estate del 1996, in occasione proprio della mia prima conferenza come organizzatore, in quel di Pescara, Breccia fu ospite applaudito presso lo stabilimento balneare “Delfino Verde”, di fronte a circa 200 persone. Successivamente fui promotore di una trasmissione presso una rete televisiva locale (vedi foto)
in cui il Breccia potè offrire la sua quarantennale esperienza, alcuni mesi prima che l’attenzione mediatica nazionale potesse farlo emergere persino su Rai Due, come illustra bene questo filmato, il cui link è il seguente: http://www.youtube.com/watch?v=zumw2ERSVIU&feature=related.
L’ultima volta che incontrai Stefano Breccia fu invece nel Febbraio del 2009, periodo in cui organizzammo un altro importante convegno intitolato: “UFO in Abruzzo: parlano i testimoni” e nel quale l’ingegnere potè esporre al meglio, il frutto di quello che sarebbe poi diventato fenomeno cartaceo.
Da sempre legato al Centro Ufologico Nazionale, l’ingnegnere elettrotecnico che da anni ormai viveva nella città di Chieti, era da un lato considerato lupo solitario, dall’altro non disdegnava di figurare certo presso la corte di Roberto Pinotti. E’ a giusto tributo, la storia ci ricorda che mentre il primordiale “Notiziario Ufo” veniva ciclostilato nel 1969, il buon Stefano Breccia, in coppia proprio con il compianto e già citato Leandro Trento, in quel di Pescara ciclostilava anch’egli un notiziario manufatto quasi totalmente identico, intitolato “CODE” proprio come il loro Centro Osservazioni di Extratrerrestri, che non sfigurava certo rispetto all’altro redatto in nord Italia. Considerate che stiamo sfiorando davvero il pionierismo ufologico editoriale, come potete ben vedere da questo autentico reperto!
In tal senso non potrò mai dimenticare l’ironia di Stefano sulle diatribe intercorse a partire dal 1999 fra Maurizio Baiata e Corrado Malanga (e di conseguenza, anche chi vi scrive, ma non è questa la sede adatta per discuterne) nei confronti di Pinotti. Tanto che il testo autografo del suo libro, fu simpaticamente lapidario: Egli mi confidò sulla pagina bianca:
“A un cosiddetto “nemico”, con affetto Stefano Breccia”.
Riposi in pace.